“Il decreto in discussione conferma l’impianto positivo della Legge delega rispetto all’ampiezza degli approcci tematici utili per qualificare le politiche per gli anziani, coniugando la qualificazione di un sistema integrato di assistenza e cura per i non autosufficienti con la promozione del benessere e dell’invecchiamento attivo e la valorizzazione del loro ruolo sociale”. Lo dichiarano in una nota congiunta il segretario confederale della Cisl Sauro Rossi e il segretario generale della Fnp Cisl Emilio Didonè, sull’audizione di questa mattina presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane.
“Questa impostazione – sottolineano-la ritroviamo declinata in vari articoli del Decreto (promozione della salute e telemedicina; impulso al volontariato; facilitazione della mobilità; turismo lento e del benessere; intergenerazionalità; cohousing) e con un ventaglio ampio di misure che non vanno assolutamente trascurate. In questo quadro si manifestano però alcune criticità: la riproposizione dei limiti già presenti nella L. 33/23 riguardo all’adeguatezza delle risorse che sono messe in gioco rispetto ai bisogni reali di assistenza e di sostegno; l’abbassamento del livello d’integrazione dei sistemi. In particolare dello SNAA; la mancata previsione del confronto preventivo con le OO.SS. su vari passaggi attuativi; il depotenziamento dell’obbiettivo del riordino armonizzato, tra l’area socio-assistenziale e quelle socio-sanitaria e sanitaria, dei sistemi di autorizzazione ed accreditamento; l’alleggerimento degli impegni sull’assistenza e le cure domiciliari; la limitata introduzione dell’intervento denominato “Prestazione universale”; la rinuncia al riordino delle agevolazioni fiscali pur previsto dalla Legge delega; il non adeguato sviluppo del tema dei percorsi formativi per il personale impegnato nelle varie aree dei servizi assistenziali; la necessità di prevedere l’obbligatorietà del coinvolgimento del caregiver nell’elaborazione del PAI e ampliamento delle competenze riconosciute a questa figura.
“Auspichiamo il recupero di un confronto aperto, serrato e costruttivo sui numerosi passaggi attuativi legati a questa norma di legge per sviluppare appieno le potenzialità dei percorsi tesi a migliorare la vita di milioni di persone anziane”, concludono.