In queste settimane si sente parlare molto di Perequazione delle pensioni, termine di difficile comprensione.
Ma in cosa consiste e a cosa serve la perequazione delle pensioni?
La “perequazione delle pensioni” è il meccanismo che consente di rivalutare gli importi dei trattamenti pensionistici, previdenziali ed assistenziali, sulla base dell’inflazione, per adeguarle al costo della vita rilevato dall’ISTAT.
Non si tratta di una concessione ma di un diritto dei pensionati, riconosciuto come tale anche dalla Costituzione, perché è finalizzato a garantire nel tempo il principio di adeguatezza degli assegni pensionistici ed assicurare loro mezzi adeguati alle proprie esigenze di vita (art. 38).
È, dunque, un istituto fondamentale per il conseguimento dell’effettività della tutela pensionistica e per evitare una diminuzione del valore delle pensioni rispetto al momento della liquidazione originaria, tenuto conto della variazione dei prezzi dovuta all’inflazione.
Nel corso degli anni, sono stati adottati criteri differenti per operare la perequazione delle pensioni, per ragioni di contenimento della spesa pubblica.
A quali trattamenti si applica?
Si applica a tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica, ovvero dal FPLD, dalle gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative ed aggiuntive.
È riconosciuta sia alle pensioni dirette che a quelle ai superstiti (pensione di reversibilità e pensione indiretta).
La perequazione è applicata anche alle prestazioni assistenziali, costituite dalle pensioni sociali e dagli assegni sociali, nonché alle prestazioni e agli assegni a favore di mutilati, invalidi civili, ciechi e sordomuti.
Qual è il parametro utilizzato per la rivalutazione?
Il calcolo della perequazione delle pensioni avviene “annualmente”, in base all’adeguamento del costo della vita, dal 1° gennaio di ogni anno.
Il riferimento è l’indice dei prezzi al consumo dell’ISTAT: in particolare, si tiene conto della variazione dell’indice FOI, l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi.
Nel mese di novembre di ciascun anno, il ministero dell’Economia emana un decreto che fissa sia l’indice definitivo per l’anno in corso sia l’indice provvisorio per l’anno successivo.
Come viene attribuita dall’INPS in fase di rinnovo delle pensioni
Essa viene attribuita sulla base del cosiddetto cumulo perequativo, vale a dire, considerando come un unico trattamento tutte le pensioni di cui il soggetto è titolare, erogate dall’INPS e dagli altri Enti diversi presenti nel Casellario Centrale delle Pensioni gestito dall’INPS.
Durante le operazioni di rinnovo, in caso di variazione tra l’indice provvisorio e definitivo, l’INPS provvede a calcolare i conguagli di perequazione, che possono essere a credito o a debito.
Ricordiamo che, negli ultimi due anni, al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche, i governi, in via eccezionale, hanno disposto di anticipare, rispetto al mese di gennaio, le operazioni di conguaglio di perequazione.